Nusinersen per la atrofia muscolare spinale (SMA) 5q è stato approvato dall’AIFA.
Il meccanismo di azione di questo medicinale è “genico”. Nusinersen, infatti, è un oligonucleotide antisenso sintetico che attiva la funzione del gene SMN2. Questo gene è complementare a quello inattivo nella malattia (SMN1) e determina la sintesi della stessa proteina carente nelle cellule nervose in caso di SMA.
Nusinersen
Nusinersen (Spinraza®) è un oligonucleotide antisenso (ASO) sintetico che si lega a uno specifico RNA bersaglio per indurre il gene SMN2 a produrre il “fattore di sopravvivenza dei motoneuroni” funzionante, a lunghezza completa. Questo sostituisce la proteina non prodotta da SMN1, alleviando così i sintomi della SMA.
Il farmaco è iniettato per via intratecale mediante puntura lombare in modo che si diffonda direttamente nel liquor e raggiunga i motoneuroni degenerati.
Spinraza è stato approvato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) nel mese di settembre 2017. L’iter per la concessione dell’AIC è durato soltanto 64 giorni grazie al percorso accelerato riservato alle malattie gravi. Anche l’Agenzia europea per i medicinali (EMA) aveva riconosciuto la natura grave della malattia nonché la necessità urgente di trattamenti efficaci. Aveva inoltre riconosciuto i miglioramenti clinicamente significativi che nusinersen ha determinato in neonati con malattia in diversi gradi di gravità, considerando come gestibili gli effetti indesiderati. Questi infatti sono per la maggior parte correlati alla via di somministrazione del medicinale. Perciò l’EMA ha deciso che i benefici di nusinersen superano i rischi e ha quindi raccomandato che ne venisse approvato l’uso nell’UE. La Commissione europea aveva poi rilasciato l’AIC valida in tutta l’Unione europea il 30 maggio 2017.
Spinraza è un farmaco sottoposto a monitoraggio il cui Registro è stato attivato l’11 dicembre 2017.
Studi su nusinersen per la atrofia muscolare spinale (SMA)
Lo studio ENDEAR ha coinvolto 121 neonati (età media 7 mesi) con SMA per valutare nusinersen vs placebo.
Dopo un anno di trattamento, in 37 neonati dei 73 trattati con nusinersen (51%) sono stati osservati progressi nell’attività motoria, in particolare miglioramenti nel:
- controllo del capo,
- rotolarsi,
- mantenere la posizione seduta,
- gattonare,
- alzarsi in piedi,
- camminare.
Nel gruppo di controllo con placebo, invece, non è stato osservato alcun progresso.
Inoltre, la maggior parte dei neonati cui è stato somministrato nusinersen è sopravvissuta più a lungo. Anche la necessità di ricorrere a respirazione assistita è stata ritardata.
È in fase di reclutamento anche il Expanded Access Program (EAP) for Nusinersen in Participants With Infantile-onset (Consistent With Type 1) Spinal Muscular Atrophy (SMA), ma l’Italia non è coinvolta.
Un altro studio (CHERISH) ha valutato l’efficacia di nusinersen in bambini con SMA meno grave, diagnosticata a un’età media 3 anni.
In questo studio, dopo 15 mesi di trattamento, nel 57% dei bambini trattati con nusinersen ha mostrato un miglioramento nel movimento vs il 26% dei bambini che avevano ricevuto placebo.
Le malattie neuromuscolari (MNM)
Le malattie neuromuscolari (MNM) sono un gruppo di malattie che colpiscono i nervi motori e sensitivi, e i muscoli da essi comandati. Le cause delle malattie neuromuscolari sono molteplici:
- genetiche,
- immunologiche
- infiammatorie,
- tossiche,
- endocrino-metaboliche,
- neoplastiche.
Oggi i neurologi vivono la rivoluzione dell’applicazione pratica nella terapia per le MNM della tanto attesa terapia genica.
A breve si prospettano altri risultati basati sulla terapia genica per altre MNM letali, quali la neuropatia amiloidosica familiare, oltre ancora alla SMA, mediante l’iniezione sottocute di una singola dose di DNA che veicola il gene attivo.